In queste settimane non si sta facendo altro che parlare della crisi internazionale che sta preoccupando il mondo. La crisi, come è noto, è scoppiata in Ucraina e non sembra volersi placare. Per questo le autorità internazionali stanno facendo di tutto per poter cercare di calmare la situazione e di portare le parti a più miti consigli. La crisi in questione, come è noto, si sta riflettendo anche sul costo delle materie prime e soprattutto dell’energia, vale a dire gas e luce.
Le recenti sanzioni introdotte dall’Occidente contro la Russia, responsabile dell’attuale situazione in Ucraina, non stanno facendo altro che acquire la mancanza di gas, che importiamo in particolar modo proprio dal Paese governato da Vladimir Putin. Ciò ha costretto Mosca a prendere delle contromisure e presto potrebbe razionare il gas e il carburante in arrivo nel “Vecchio Continente”, causando moltissimi problemi, in primis economici ma non solo.
Blackout improvvisi
Il Governo italiano presieduto da Mario Draghi ha studiato un programma di auti per chi è in difficoltà economica, con diversi bonus sull’energia e non solo che nei prossimi mesi proveranno a dare sollievo agli italiani. Ma potremmo dover fare i conti non solo con problemi economici, ma anche con altri più gravi.
Con la crisi energetica in corso, e con l’eventuale riduzione da parte di Mosca della quantità di gas in arrivo in Europa, presto potrebbe esserci una carenza di energia con i costi delle bollette che diventeranno via via sempre più alti. Ciò potrebbe portare a razionamenti dell’energia elettrica nell’arco della giornata.
Quando l’energia è così scarsa possono verificarsi blackout a catena in vaste zone d’Europa, e non solo in Italia. Il forte consumo da parte dei cittadini, unito ad una scarsa disponibilità di energia potrebbe determinare i blackout su vasta scala che sarebbero estremamente problematici. Di questo problema se ne è già parlato ampiamente in apposite conferenze internazionali: la mancanza di energia elettrica, che potrebbe anche durare diversi giorni nei casi più gravi, potrebbe portare milioni di persone sull’orlo della fame.