Secondo Pier Luigi Bersani basterebbe poco per risolvere il problema sulle Riforme costituzionali. Ecco le parole durante una conversazione con i giornalisti a margine della Festa dell’Unità di Bologna: “Per trovare l’accordo basta un millimetro. Se è vero, come si dice in questi giorni, che c’è la disponibilità, necessaria e indispensabile, di toccare l’articolo 2 per riuscire ad affermare che decidono gli elettori noi siamo a posto. Qui si sta discutendo se in un Parlamento fatto di una camera di 630 deputati e di un senato di 100 senatori l’80% di tutti questi devono essere nominati o fatti a tavolino. Io non son d’accordo, non si può essere d’accordo su una cosa così. E quindi cerchiamo di introdurre una modifica che precisi che decidono gli elettori“.
Bersani ha aggiunto che c’è una strana proporzione tra deputati e senatori. Il leader della minoranza Dem ha infatti sempre detto che il numero dei senatori gli sembra sproporzionato ma di questo particolare non ne ha mai fatto un dilemma. Bersani inoltre ha anche risposto alle accuse del segretario del Pd, Matteo Renzi, che lo aveva accusato di voler “ricostruire i vecchi caminetti nel Pd”. Infatti, Bersani ha risposto con una battuta dicendo è un leader da popolo e non da caminetti.
Anche Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera, ha voluto ribadire che in passato il suo partito ha colmato distanze ben più grandi di un millimetro. Infatti, proprio per avvalorare questa tesi, ilo capogruppo afferma che, come sempre, utilizzeranno tutti gli strumenti necessari per arrivare a una sintesi nella chiarezza delle scelte già fatte dal Parlamento.
Le parole di Rosato sono arrivate dopo il commento di Pierluigi Bersani ed è chiaro che ancora qualche nodo da sciogliere prima dell’approvazione del ddl Senato ancora c’è. Si attendono i prossimi giorni per capire come andrà avanti la proposta e se si chiuderà veramente entro giovedì.