Berlusconi: oggi rinasce Forza Italia. Alfano non sarà più segretario

Il Cavaliere convoca per oggi l’ufficio di Presidenza del Pdl per rilanciare Forza Italia. Alfano al bivio: o piegarsi alla volontà del leader oppure creare un nuovo gruppo

Berlusconi: oggi rinasce Forza Italia. Alfano non sarà più segretario

Silvio Berlusconi accelera e convoca per oggi alle 17 l’ufficio di Presidenza del Pdl per votare la proposta di ritorno a Forza Italia con connesso azzeramento degli incarichi, a partire da quello di Angelino Alfano come segretario per finire con quelli dei coordinatori, memore del “tradimento” della sua pattuglia di ministri.

Proprio così, oggi Silvio Berlusconi si riprende il partito e, a quanto sembra, nel nuovo organigramma non sarà più prevista la figura del segretario, al momento ricoperta da Alfano.

Al massimo il Cavaliere lo nominerà suo vice, comunque senza affidargli deleghe operative.

“Mi hanno lasciato tutti solo mentre le procure mi sparano contro, ma io reagirò, farò vedere che chi comanda sono ancora io. E che sono pronto a tutto”, ha affermato Silvio Berlusconi, che ha deciso di dare ragione hai falchi, tagliando fuori i dissidenti, i quali dovranno considerare due fattori importanti: i sondaggi non li premiano (un Pdl senza Berlusconi viene dato al 3%) e poi c’è il problema dei rimborsi elettorali. Perché, con il cambio di nome, sarà comunque il partito berlusconiano a percepirli, basterà che i gruppi parlamentari si chiamino Forza Italia-Pdl. Quindi, Alfano, Quagliariello, Cicchitto, Giovanardi e Formigoni si ritroveranno senza il becco di un quattrino.

Insomma, dovremo attendere questa sera per sapere gli sviluppi della vicenda, anche se da alcune fonti del Pdl si vocifera che Berlusconi sarebbe intenzionato a provocare la crisi di governo per andare al voto anticipato preoccupato per la decisione del Senato sulla sua decadenza e per le nuove iniziative della magistratura contro di lui, a iniziare da quella proveniente da Napoli sulla presunta compravendita di alcuni parlamentari per causare la caduta del secondo governo Prodi nel 2008.

Un grande dilemma per Angelino Alfano, il quale dovrà decidere se ascoltare i propri fedelissimi che lo pressano a rompere e fare i gruppi unici (Quagliariello e Lorenzin in primis) oppure abbassare la testa e aggrapparsi al treno di Forza Italia, che comunque lo vedrebbe ai margini del progetto politico.

Probabilmente il vicepremier opterà per una terza opzione, ovvero guadagnare tempo chiedendo a Berlusconi di tenere tutto così come è fino alla decadenza.

Una strada che sembra comunque poco percorribile, vista la determinazione del Cav a tornare al comando.

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