Berlusconi chiede la liberazione anticipata di 45 giorni dai servizi sociali

Berlusconi ha presentato al Tribunale di Sorveglianza di Milano la richiesta della fine della pena anticipata di 45 giorni. L'ex premier ha inoltrato l'istanza tramite i suoi legali, ritenendo di essere migliorato rispetto a prima della pena

Berlusconi chiede la liberazione anticipata di 45 giorni dai servizi sociali

Attraverso i suoi avvocati Silvio Berlusconi ha depositato al Tribunale di Sorveglianza di Milano la richiesta di liberazione anticipata per quanto riguarda l’affidamento ai servizi sociali. La pena di un anno era stata concessa lo scorso 15 aprile dopo che Berlusconi era stato condannato per il caso Mediaset, ed era stata emanata dal presidente del Tribunale di Sorveglianza Pasquale Nobile De Santis e dal giudice Beatrice Crosti. Ecco cosa hanno scritto i legali di Berlusconi in merito:“Il progetto rieducativo si è arricchito dello svolgimento dei lavori di pubblica utilità da cui ha accolto uno spunto di riflessione sulla condizione degli anziani”.

L’istanza contiene la richiesta di liberazione anticipata di 45 giorni, ed è stata depositata in tre pagine e mezza dall’avvocato Angela Maria Odescalchi, l’avvocato che ha in carico la fase dell’esecuzione della pena dell’ex premier, e l’istanza è stata anche firmata da Silvio Berlusconi. Il periodo di decorrenza dell’affidamento in prova ai servizi sociali porta la data di decorrenza dal 23 aprile 2014, quando il leader di Forza Italia ha sottoscritto il verbale con le dovute prescrizioni.

La nuova richiesta verrà trasmessa al dirigente dell’Uepe, che è l’ufficio esecuzione penale esterna, Severina Panarello. La dirigente avrà cura di scrivere una relazione che invierà al giudice Crosti, il quale avrà il potere di decidere cosa fare. La decisione del giudice potrebbe essere imminente e si parla già della settimana prossima, periodo in cui sembra sarà resa nota. La relazione che il dirigente Severina Panarello dovrà redigere avrà come punto di riferimento le informazioni date dai responsabili della struttura, in questo caso la Sacra Famiglia, dove il leader di Forza Italia svolge attività di volontariato.

Berlusconi nell’istanza ha sottolineato di aver rispettato le prescrizioni disposte e di aver modificato le proprie abitudini di vita in base ad esse. Ha rinnovato le scuse per alcune frasi pronunciate in alcuni programmi e alcune affermazioni fatte durante il processo napoletano, e quindi ha ribadito che dopo i primi sei mesi di affidamento in prova la sua personalità si è evoluta positivamente.

Qualsiasi sia la decisione del presa dal giudice del Tribunale di Sorveglianza non inciderà in alcun modos ull’agibilità politica di Berlusconi, che rimarrà incandidabile fino al 2019 secondo le disposizioni della legge Severino.

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