Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha parlato oggi a una folla di migliaia di persone davanti alla Porta di Brandeburgo, a Berlino.
Acclamato dalla folla, Barack Obama è salito sul palco, si è tolto la giacca ed ha salutato la città in modo informale, “come si fa fra amici”. Al suo fianco la cancelliera tedesca Angela Merkel e il sindaco della capitale Klaus Wowereit, che lo hanno accompagnato su di un palco significativamente rivolto ad est e non più a ovest, come quello da cui parlarono prima di lui John Fitzgerald Kennedy e Ronald Reagan.
Nella città che soffrì divisa dal Muro nella guerra fredda, dove Kennedy conquistò i tedeschi con la storica frase ‘Ich bin ein Berliner’, il presidente degli Stati Uniti ha annunciato il suo impegno per la riduzione degli armamenti atomici. “Ho deciso che noi possiamo garantire la sicurezza degli Usa anche se riduciamo i nostri armamenti atomici strategici fino a un terzo” ha affermato il presidente americano, che poi ha aggiunto “La nostra generazione vuole un mondo di pace e giustizia. Gli Stati Uniti prenderanno in considerazione l’uso di armi nucleari soltanto in circostanze estreme, per difendere gli interessi vitali degli Usa e dei suoi alleati e partner”, sottolinea il presidente Barack Obama, chiarendo uno dei punti centrali della nuova filosofia sul nucleare della Casa Bianca.
La replica di Mosca, però, non si è fatta attendere: “Non possiamo permettere che venga rotto l’equilibrio dei sistemi di dissuasione strategica, che venga sminuita l’efficacia nelle nostre forze nucleari” ha detto il presidente Vladimir Putin, mentre Iuri Ushakov, il vice premier russo ha aggiunto: “Come possiamo prendere seriamente la riduzione delle armi nucleari quando gli Stati Uniti stanno accrescendo la loro capacità di intercettarle?”.
Nel suo discorso Barack Obama ha toccato anche il tema del clima, promettendo che l’America farà di più per la lotta al riscaldamento globale.
Ha parlato anche di diritti: “La battaglia per la libertà non è finita e finché ci sarà la sofferenza, non saremo popoli che vivono in prosperità”, ha detto, riallacciandosi alle parole pronunciate a Berlino da Kennedy cinquant’anni fa. Poi, il terrorismo: occorre rimanere vigili, “superando però l’atteggiamento da guerra permanente”, ha concluso il presidente americano.
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