Avviso di garanzia per Conte e sei ministri: ecco il motivo

Il presidente del consiglio Conte e i ministri Bonafede, Di Maio, Gualtieri, Guerini, Lamorgese e Speranza hanno ricevuto un avviso di garanzia. "Un atto dovuto", conferma la nota di Palazzo Chigi.

Avviso di garanzia per Conte e sei ministri: ecco il motivo

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma ha inviato al presidente del consiglio Conte e a sei ministri un avviso di garanzia. Oltre a Conte, sono i ministri Alfonso Bonafede (Giustizia), Luigi Di Maio (Esteri), Roberto Gualtieri (Economia e Finanze), Lorenzo Guerini (Difesa), Luciana Lamorgese (Interni) e Roberto Speranza (Salute) ad aver ricevuto la notifica, dovuta alle varie denunce presentate in molte zone d’Italia riguardo la gestione dell’emergenza Covid-19.

La trasmissione da parte della Procura al Collegio, in base alle previsioni di legge, è un atto dovuto”, chiarisce la nota divulgata da Palazzo Chigi. La Procura ha dichiarato nel frattempo che la relazione che accompagna la trasmissione degli avvisi di garanzia contenga “notizie di testo infondate e dunque da archiviare.

Sia Conte che i sei ministri si sono immediatamente dichiarati disponibili a collaborare con la magistratura per fornire “ogni elemento utile a completare l’iter procedimentale, in uno spirito di massima collaborazione“. Le ipotesi di reato contestate riguardano gli articoli del codice penale sulla pena in concorso (articolo 110), attentati contro i diritti politici del cittadino (articolo 294), attentato contro la Costituzione dello Stato (articolo 283), abuso d’ufficio (articolo 323), epidemia (articolo 438), e delitti colposi contro la salute pubblica (articolo 452).

Sin dall’inizio dell’emergenza dovuta al Covid-19 nel nostro Paese, sono state molte le critiche rivolte al governo riguardo la gestione della crisi, in particolare per quanto riguarda i tempi di reazione iniziali sulla chiusura di determinate aree, successivamente denominate “zone rosse”, nelle quali in molti sostengono che reazioni più tempestive avrebbero potuto salvare molte vite.

Il premier è intervenuto sulla vicenda tramite un post su Facebook, nel quale ha scritto: “Ci siamo sempre assunti la responsabilità, in primis ‘politica’, delle decisioni adottate.” Spiegando di aver dovuto agire senza alcuna linea guida o manuale su come affrontare una crisi del genere senza precedenti, Conte ha aggiunto: “Abbiamo sempre agito in scienza e coscienza, senza la pretesa di essere infallibili ma nella consapevolezza di dover sbagliare il meno possibile per preservare al meglio gli interessi della intera comunità nazionale“.

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