Attacco nucleare in Italia: vengono alla luce i documenti segreti

E' di poco fa la scoperta di un documento segreto che sta destando particolare preoccupazione. Risale allo scorso 10 maggio, contiene le linee guida in caso di attacco nucleare: ecco cosa c'è scritto.

Attacco nucleare in Italia: vengono alla luce i documenti segreti

Con il prolungarsi ulteriore della crisi umanitaria in Ucraina, il rischio è sempre quello che l’inevitabile inasprimento delle tensioni possa portare a conseguenze ancora più nefaste. Tra le ipotesi meno augurabili, la possibilità che si giunga all’estensione delle atrocità o all’uso di armi sempre più distruttive.

 In particolare è questa seconda ipotesi a spaventare l’occidente, compresa l’Italia. E’ di poco fa la scoperta di un documento segreto spedito dal ministero della Giustizia alla magistratura italiana, in cui è sostanzialmente regolamentato un piano di azione in caso di attacco nucleare: ecco i tratti salienti del documento.

Il documento segreto 

Il documento, che risale allo scorso 10 maggio, si chiama “Piano nazionale per eventi con armi o agenti di tipo chimico, biologico, radiologico o nucleare” e stabilisce in una dozzina di pagine circa, le linee guida di comportamento dinanzi a minacce del genere. Sebbene si tratti probabilmente di un atto dovuto vista la situazione attuale nell’Est Europa, venire a conoscenza di un documento del genere non può che far rabbrividire. 

A divulgarlo il quotidiano Repubblica, che ne ha mostrato in esclusiva i tratti salienti. Ecco le prime misure da prendere in caso di attacco nucleare: Si consigliano quattro regole. Cercare riparo al centro di una stanza priva di finestre. Il luogo ideale è quello in cui non è possibile la ricezione di trasmissioni radio in modulazione di frequenza – c’è scritto nella guida -. Se possibile, riscaldare la stanza in quanto l’aria calda determina pressioni positive e ostacola la penetrazione dei contaminati. Usare le risorse disponibili per proteggere i polmoni e difendere il corpo dalle radiazioni muovendosi dietro un muro. Chiudere gli accessi d’aria, ivi comprese le fessure degli infissi, anche con metodi speditivi (carta, nastro adesivo…)”.

E’ vero che stiamo parlando di un piano preventivo che presagisce lo scenario peggiore, ma leggere queste indicazioni non può che angosciare e suscitare un certo sconforto. La lezione del Covid ci ha insegnato che la prudenza non è mai troppa, tuttavia anche i magistrati che si sono trovati a leggere queste righe non hanno nascosto una certa inquitudine, sottolineando come una cosa del genere non l’avevano mai letta. 

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