L’assessore alla Cultura della Regione Abruzzo, Luigi De Fanis (Pdl), è stato arrestato questa mattina dagli uomini del Corpo Forestale di Pescara, su richiesta dal sostituto procuratore di Pescara, Giuseppe Bellelli, già protagonista, in coppia con l’altro pm Giampiero Di Florio, del processo “Sanitopoli”, che ha portato alla condanna a nove anni e sei mesi dell’ex governatore abruzzese Ottaviano Del Turco.
I reati contestati a Luigi De Fanis sono concussione, truffa aggravata e peculato. L’assessore infatti utilizzava i fondi destinati alla cultura in Abruzzo per le proprie spese personali quali alberghi, champagne e per le spese della sua segretaria Lucia Zigarello, finita anche lei ai domiciliari come complice.
Ma non finisce qui, perche Luigi De Fanis non solo gestiva a proprio piacimento i fondi pubblici, respingendo le richieste di finanziamento di centinaia di associazioni culturali (tra cui anche quella della scrittrice Dacia Maraini), ma aveva messo in piedi un sistema di tangenti, che riceveva da quei pochi imprenditori ai quali l’ente concedeva soldi.
Ed è stato proprio un giovane imprenditore a cui Luigi De Fanis aveva chiesto una tangente, a denunciare l’assessore, dopo le continue richieste di denaro che gli sarebbero state rivolte in cambio della erogazione di fondi per l’organizzazione di manifestazioni culturali.
“De Fanis risulta dedito a strumentalizzare la propria carica a fini illeciti, predisponendo complesse strategie di procedure amministrative, denotando, pertanto, una pervicace abitualità delittuosa tanto che è altamente probabile che compirà altri reati della stessa specie di quelli posti in essere”, ha scritto il gip nella richiesta di custodia cautelare nei confronti dell’assessore.