Vicenza: si tira un pugno in faccia per mettere nei guai un conoscente

Un fatto davvero assurdo quando accaduto in provincia di Vicenza per via di un uomo che decide di tirarsi un pugno provocandosi anche delle tumefazioni e incolpare un'altra persona piuttosto che assumersi le sue responsabilità. Ecco la sua storia.

Vicenza: si tira un pugno in faccia per mettere nei guai un conoscente

Al giorno d’oggi, sembra sempre più difficile assumersi le proprie responsabilità e spesso si dà la colpa dei propri gesti e delle proprie reazioni a persone che non c’entrano nulla solo perché non riusciamo a capire come si è arrivati a un certo punto. È proprio quanto successo a un uomo di 53 anni che ha preferito addossare le colpe ad altri del suo gesto piuttosto di ammettere di essere lui il colpevole e pagare di tasca propria. 

La storia qui narrata si svolge a Noventa di Piave, in provincia di Vicenza, dove un uomo di 53 anni è giunto in caserma con un occhio nero, in seguito a una lite accesa o un diverbio, come lui stesso ha raccontato. L’uomo ha affermato che il responsabile di questa sua lesione fosse un marocchino di 53 anni che lo ha colpito per via di una discussione e lui ha riportato un occhio tumefatto. 

A quel punto, considerando e ascoltando le dichiarazioni fatte dall’uomo che è stato aggredito, i Carabinieri hanno deciso di aprire un’indagine cercando di fare luce su quanto accaduto in modo da capire anche la dinamica dell’alterco e delle conseguenti lesioni. A distanza di un mese, le forze dell’ordine hanno avuto modo di accertare che si trattasse di un inganno. 

In base a quanto appreso e dai dati raccolti, sembra che il 53enne abbia pensato, non si sa per quale ragione, di sferrarsi un bel pugno in faccia in modo da simulare l’aggressione incolpando poi il marocchino di 43 anni con il quale aveva avuto un litigio poco prima. 

Sicuramente un fatto che ha già avuto riscontri e accadimenti simili e, immediatamente, sono scattate le sanzioni per l’uomo di Noventa di Piave, il quale è accusato di simulazione di reato e di calunnia per aver raccontato un episodio completamente diverso e aver falsificato la sua versione dei fatti.

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