Urla “Allah Akbar” nel bosco con un machete e viene denunciato. Lui: “Avevo solo trovato un fungo” (2 / 2)

Raccolta la denuncia, alcuni militari si sono subito recati presso il bosco dov’era avvenuto l’incontro. Seguendo la descrizione della coppia, poi, qualche ora più tardi hanno anche trovato il colpevole: “Sandro Vento”. Dopo una rapida perquisizione, i carabinieri hanno sequestrato il machete e altre armi che il pensionato aveva nella sua casa di campagna.

Non è finita qui: l’uomo ha dichiarato di non avere idea di cosa volesse dire “Allah Akbar”, di averla solo sentita alla televisione e di averla ripetuta. “L’ho fatto solo per spaventare la coppia e difendere le fungaie”, ha detto ai militari. Insomma “Vento” è geloso della sua boscaglia, dei funghi che vi crescono e pur di allontanare potenziali “concorrenti” ricorre ad espressioni particolari.

I carabinieri erano increduli: un caso del genere è, obiettivamente parlando, difficile da fronteggiare. Di fatto “Vento” non aveva sfiorato nessuno. Ha solo pronunciato una frase che per molti è il grido di battaglia dei terroristi, ma probabilmente senza conoscerne il significato. Dopo quanto accaduto ormai un anno fa (giugno 2018) l’uomo non ha ancora ricevuto indietro le sue armi, tutte regolarmente detenute ma sequestrate perché accusato di terrorismo, oltre che di minacce aggravate. Stefanucci chiede quindi aiuto ai suoi concittadini affinché lo aiutino a riavere le sue armi.