Una volontaria della nave Ong: “Abbiamo obbedito e lasciato morire 120 migranti. Ogni notte ho gli incubi” (2 / 2)

riguarda, chiamate la capitaneria libica. E noi, per rispettare il codice di condotta che obbliga a non superare 24 miglia dalla Libia a meno che non ci sia un ordine, ci siamo allontanati, non abbiamo soccorso il gommone in difficoltà”.

Inoltre ha svelato che il capitano della Seefuchs non ha voluto chiamare i libici, non spiegando il motivo. Il giorno dopo, hanno provato a cercare il gommone con più di cento migranti, pur rimanendo nei limiti, ma non c’era più traccia.

Probabilmente quelle persone sono annegate in acqua e Giulia si sente colpevole di non aver disubbidito al capitano e al direttore della Ong che ha ordinato loro di allontanarsi: “Ci dovrebbero arrestare per aver ubbidito, per averli lasciati morire”.

La nave della Ong tedesca Sea Eye stava aspettando indicazioni su quale porto sicuro attraccare ed ha raggiunto il porto de La Valletta di Malta per delle verifiche sulla immatricolazione, dopo che Amsterdam ha dichiarato che la nave non

è riportata nei suoi registri navali. Michael Bushheuer, il capo missione dell’Ong, ha fatto sapere che questi controlli dovrebbero concludersi entro la fine di questa settimana.

Giulia Bertoni ha concluso la sua testimonianza affermando: “Sono sicura che se ci fossero stati cento tedeschi o italiani a bordo nessuno avrebbe dato o accettato questi ordini. E invece quel gommone è stato lasciato affondare. Con a bordo 120 persone che sono annegate e che vorrei ricordare”.