“Uccise la compagna in preda a una tempesta emotiva”, pena dimezzata per l’assassino di Olga (2 / 2)

I giudici hanno deciso per la clemenza con Michele Castaldo per una serie di motivi legati al carattere e la condizione psicologica dell’uomo. In primis c’entra la confessione di Castaldo, che avrebbe raccontato con tutta la sua sincerità i motivi di quel gesto folle. Inoltre, secondo i giudici, la sua gelosia scaturiva dalle sue “poco felici esperienze di vita”.

Ci fu anche la perizia psichiatrica, che confermò come in lui ci fosse una “soverchiante tempesta emotiva e passionale”, che viene confermata dal successivo tentativo di suicidio del Castaldo. Ecco perché, secondo i giudici, tutto ciò influisce sulla misura della responsabilità penale. L’uomo, infatti, subito dopo aver tolto la vita alla compagna trangugiò un cocktail di vino rosso e varie pillole, un evidente tentativo di suicidio. 

Tutto è iniziato quando Olga chiese al Castaldo di finire la relazione viste le sue continue manifestazioni di insicurezza. La donna lo evitava, gli mostrava indifferenza. “L’ho uccisa perché lei non voleva più stare con me. Doveva essere mia e di nessun altro”. Il killer, inoltre, scrisse un messaggio a una cartomante a cui si era rivolto qualche mese prima pieno di insulti e con il consiglio di “cambiare lavoro”.