La vita è un’avventura meravigliosa…finché dura. Tutti noi siamo consapevoli di essere creature che nascono con una data di scadenza più o meno ben definita che incombe sulle nostre teste, tuttavia trascorriamo la gran parte della nostra esistenza senza pensare al fatto che siamo destinati a morire. Se così fosse infatti rischieremmo di impazzire e di non vivere affatto. Tuttavia benché ognuno di noi sappia di disporre di tempo limitato, il non conoscere la data esatta della nostra morte e quanto tempo ci rimane permette alla mente di non focalizzarsi su quel momento.
Il problema fondamentale è che quel momento potrebbe arrivare senza preavviso, senza nemmeno che ce ne si accorga: sono sufficienti una tragica fatalità, una disattenzione durante la guida, un piede messo male durante la salita delle scale, una scivolata sul ghiaccio per mettere fine alla nostra esistenza in un istante. Su questi eventi purtroppo non possiamo avere nessun genere di controllo al di là della semplice attenzione che dedichiamo ai gesti quotidiani e della forma fisica che può permetterci di evitare determinati incidenti.
Ben diverso è invece il discorso riguardante le malattie, le quali colpiscono tutti prima o poi, sebbene alcuni possano godere di decenni di vita senza mai ammalarsi gravemenente mentre altri sono costretti a soccombere sin da bambini alle patologie più letali. Si tratta di un discorso di possibilità, di genetica, di condizioni ambientali che possono favorire o meno l’insorgere di problematiche che possono mettere a rischio non solo la nostra salute, bensì la nostra stessa esistenza. Al giorno d’oggi uno dei nemici più grandi dell’umanità e della comunità medica sotto quest’aspetto è il tumore.
