Tragedia di Corinaldo, il giallo: “Era un evento finto per attirare gente” (2 / 2)

Insomma il ragazzo è convinto che il nome “Sfera Ebbasta”, che insieme al collettivo della Dark Polo Gang è indubbiamente il (t)rapper più famoso del 2018, sia stato uno specchietto per le allodole. Una serata (anche se semplice dj set) con lui protagonista attira molta gente, in particolare giovanissimi. Clementi si spinge oltre: secondo lui lo spray urticante è stato una trovata di chi voleva far saltare la serata senza dover restituire i soldi ai paganti.

“Era tutto organizzato! Hanno creato un finto evento per farci vedere uno che non c’è mai stato. Hanno calcolato male, perché ci sono stati morti schiacciati”. Al momento si tratta di semplici accuse, della versione di uno dei presenti. Ora la patata bollente passa in mano alle forze dell’ordine, che dovranno fare luce sull’accaduto e su eventuali irregolarità nell’organizzazione dell’evento che è costato la vita a sei persone.

Un paio di elementi certi, però, ci sono. Innanzitutto per l’evento di venerdì sera sono stati stampati due biglietti uguali, con stessi colori e stesse foto dell’artista, uno con su scritto “Altromondo di Rimini” e l’altro “Lanterna Azzurra di Corinaldo” e su nessuno dei due era indicato l’orario, né se si trattasse di un certo o dj set. Sui biglietti vidimati dalla SIAE per l’evento alla Lanterna Azzurra l’orario indicato era le 22. Ma a mezzanotte e dieci Sfera era ancora a Rimini. Per quanto la città romagnola non sia lontanissima da Ancona, è comunque certo che il (t)rapper non sarebbe mai potuto arrivare prima delle 2 alla “Lanterna Azzurra”.