Sotto stress le cellule maschili vanno incontro al suicidio, quelle femminili resistono (1 / 2)

Sotto stress le cellule maschili vanno incontro al suicidio, quelle femminili resistono

Il genere a cui si appartiene condiziona insorgenza e decorso delle malattie, ma anche la reazione alle cure. Questo quanto scoperto dai ricercatori del Centro di riferimento per la medicina di genere dell’Istituto superiore di sanità che, in uno studio pubblicato su ‘Cell Death and Disease‘, realizzato in collaborazione con ricercatori dell’università di Bologna e del Cnr di Roma, hanno descritto come le cellule maschili (XY) e femminili (XX) reagiscano differentemente agli stress.

 

“In generale – riferisce Paola Matarrese coautrice della ricerca dell’Iss – le cellule maschili rispondono allo stress andando incontro a morte programmata (apoptosi), mentre le cellule femminili, attivano meccanismi di sopravvivenza (autofagia) resistendo alla morte cellulare“.

 
Alla base di queste differenze, spiegano i ricercatori, potrebbe essere coinvolto un microRna (miR548am-5p, nello specifico). Ed è proprio su questo che si è basato lo studio dell’Iss.

Ma cosa sono i microRna?

Si tratta di brevi sequenze di materiale genetico che regolano l’espressione dei geni. Sono anche in grado di regolare il destino delle cellule modificandone alcune funzioni. Sono protagonisti di diversi studi poichè conoscendone i “segreti” si spera si possano trovare cure più efficaci per malattie come i tumori e patologie autoimmuni. Inoltre, ogni microRna è in grado di regolare numerosi geni, generando potenzialmente un effetto a catena.