Silvia, ricercatrice italiana in Svizzera: “Italiani mammoni? Ovvio, con 1000 euro al mese. Qui non dipendo dai miei genitori” (1 / 2)

Silvia, ricercatrice italiana in Svizzera: “Italiani mammoni? Ovvio, con 1000 euro al mese. Qui non dipendo dai miei genitori”

Silvia Ronchi è una ragazza di 26 anni che fa il dottorato al Federal Institute of Technology di Basilea. Vive in Svizzera ed ha finalmente potuto ottenere quell’indipendenza economica che in Italia non sempre si ottiene del tutto: “Con me tanti ricercatori italiani. Non perché siamo più intelligenti, ma perché nel nostro paese non c’è lavoro. In Italia se sei fortunato diventi prof a 50 anni

 

Chi è Silvia Ronchi

Silvia Ronchi è una ricercatrice italiana che attualmente vive da poco più di due

 

anni al confine svizzero tra la Francia e la Germania, più precisamente a Basilea: “La Svizzera è una bolla, chi porta lavoro e porta soldi è sempre il benvenuto.”
A 26 anni ha potuto ottenere finalmente quell’indipendenza economica che in Italia non sempre si raggiunge del tutto. La ricercatrice dice subito che odia i luoghi comuni italiani, dove in Svizzera con un assegno di ricerca da 5mila franchi al mese, ha trovato la piena indipendenza economia.

Quell’ indipendenza che i suoi colleghi italiani non trovano nel loro paese: “Italiani mammoni? Con 1000 euro al mese è ovvio. Qui non dipendo dai miei genitori.” La vita svizzera costa decisamente di più rispetto a quella italiana, ma ricevendo uno stipendio più che quadruplicato rispetto a quello italiano, la ricercatrice Silvia Ronchi riesce comunque a vivere la propria quotidianità, concedendosi di tanto in tanto qualche viaggetto: “Un ricercatore in Italia viene pagato poco più di mille euro al mese, o anche meno.