Sigarette elettroniche, scoperta la sostanza che fa ammalare: si tratta di un derivato della vitamina E (2 / 2)

Secondo gli esperti, la struttura molecolare di questa sostanza potrebbe essere pericolosa se inalata. Le proprietà sono simili a quelle dell’olio e potrebbero essere associate ai sintomi respiratori che hanno riportato molti pazienti, ovvero mancanza di respiro, tosse e dolore al petto.

In estate, l’Illinois e l’Oregon hanno registrato i primi due decessi legati alle sigarette elettroniche, o meglio, ai prodotti inalati.

L’ultimo caso riguarda una ragazza di 18 anni che è finita in coma dopo un grave danno polmonare che si è generato da una polmonite eosinofila acuta.

 

Il medico che si è preso cura di lei fino alla fine, ha dichiarato che la causa della patologia è collegata alla sigaretta elettronica che la giovane ha fumato per 3 anni. La ragazza si chiamava Maddie Nelson e all’inizio di quest’anno ha iniziato a sentirsi male, il mese scorso scorso ha avuto dei forti dolori alla schiena e ai reni.

Il Michigan non è l’unico che ha vietato la vendita delle sigarette elettroniche, infatti in diverse città e comunità americane sono stati imposti i divieto e le restrizioni sulla vendita delle e-cig.

San Francisco, ad esempio, ha proibito la vendita e la distribuzione di qualsiasi sigaretta elettronica così come l’America Latina.

In Europa invece sono state imposte leggi restrittive in Austria e Norvegia, mentre a febbraio la Commissione Europea ha annunciato una relazione su questo argomento per il 2021. Nel nostro Paese non esistono particolari restrizioni, se non il divieto minorenni. Dal 2018, liquidi da ricarica sono diventati anche Monopolio di Stato.