Sgarbi condannato per diffamazione: dovrà risarcire un giornalista con 24mila euro (2 / 2)

Sgarbi inizialmente si era limitato ad attaccare il giornalista inviandogli alcuni sms colmi di parolacce e offese. Non sazio, aveva poi scritto un articolo su Il Giornale in cui lanciava la sua invettiva nei confronti di Grasso. Inizialmente il giornalista aveva lasciato perdere, ma dopo che Sgarbi ha definito la pagina dell’arte “una riserva di favori e dispetti” ha deciso di passare alle vie legali.

 

   

Sgarbi ha una storia di processi alle spalle così lunga che è difficilmente ricotruibile: lo scorso febbraio è stato condannato al pagamento di 40mila euro allo storico dell’arte Daniele Benati.
   L’accusa è sempre la stessa: diffamazione. In particolare avrebbe rivolto diverse frasi ingiuriose nei confronti del presidente della sezione bolognese di Italia Nostra, durante un litigio sulla mostra ‘Da Cimabue a Morandi’, curata da Sgarbi.

Benati, dopo aver criticato la mostra, firmò un appello, formulato da Carlo Ginzburg, affinchè non fossero concessi prestiti di opere significative o vulnerabili all’esposizione. Benati, difeso dagli avvocati Giulio Volpe e Gino Bottiglioni, avrebbe subito diverse offese che si sono protratte nel tempo. Secondo la denuncia, Sgarbi, con i suoi insulti, lo avrebbe preso di mira da novembre 2014 a marzo 2015.