Selvaggia Lucarelli svela i cachet degli ospiti di “Non è la D’Urso” (2 / 2)

La Lucarelli spiega che in passato i programmi della D’Urso non erano come quelli attuali: erano pur sempre nazionalpopolari e molto “trash” ma “dignitosi”. A suo avviso, la situazione è precipitata da qualche anno a questa parte. Per supportare la sua tesi cita alcuni episodi particolarmente discussi avvenuti negli ultimi tempi e la critica per il fatto di “scandalizzarsi”, di “prendere le distanze” ma al contempo di continuare a dare spazio a personaggi dubbi.

Selvaggia li liquida come “personaggi sbagliati e storie sbagliate”. Il suo editoriale prosegue e la giornalista si interroga sul perché Mediaset continui a puntare così tanto su di lei, anche in virtù del fatto che gli ascolti dei suoi programmi rimangono oggettivamente alti ma da qualche tempo sono in fase calante (ad esempio, Mara Venier sembra fare meglio di lei la domenica pomeriggio).

Nella parte finale c’è il passaggio relativo ai cachet invitanti proposti ai suoi ospiti: “Certo, lì ci sono cachet che non esistono in nessun altro talk televisivo (non paragonerei la corazzata C’è posta per te a Domenica live) e se puoi pagare qualcuno 7, 30, 50 000 euro (chiedere a Mediaset i cachet per esempio di Moric o Morgan), è anche comprensibile che alla fine chi teme la carestia ceda”.