“Se fai vedere il seno bevi gratis”, il cartello shock in un bar di Treviso (2 / 2)

Il cartello, ribadiamo, è presente nel bar “da Angelo” da sei anni. Nessuno, in tutto questo tempo, aveva pensato di fotografarlo e pubblicarlo sui social. Ma, si sa, c’è sempre una prima volta e giovedì intorno alle 12:30 lo psicoterapeuta Andrea Sales, mentre attendeva lo spritz e i due tramezzini che aveva ordinato, nota quel foglio.

Lo legge, lo rilegge, lo fotografa e alla fine decide anche di andarsene senza pagare. Appena tornato a casa pubblica la foto del tariffario sul suo profilo Facebook. Nella didascalia esprime tutta la sua indignazione per quelle scritte giudicate sessiste. “Una forma di violenza così sottile da diventare uno stupro lento e continuato”. Incredibile ma vero.

“Com’è possibile che nessuno prima d’oggi si sia lamentato?”, si chiede lo psicoterapeuta. Un post del genere fa discutere: c’è chi gli dà ragione e condivide l’immagine e chi scrive che forse è meglio riderci su. Lui, però, proprio non ci trova nulla di divertente: “La squalifica misurata per taglia di reggiseno o disponibilità sessuale: stiamo cadendo in basso”. Angelo si limita a rispondere che “era uno scherzo”.