Ma cos’è la fibromialgia? Si tratta in breve di una sindrome reumaticaidiopatica e multifattoriale che può essere identificata da sintomi di vario genere anche diversi da caso a caso (tant’è che non di rado le cartelle cliniche dei pazienti stessi sono considerate altamente controverse). Ecco ciò a cui dovrete prestare attenzione in questo caso, ovverosia le caratteristiche generali più comuni della fibromialgia: dolori persistenti per un periodo di almeno 3 mesi, affaticamento generalizzato in particolar modo nelle prime ore della mattina.
Un altro sintomo tipico è l’incapacità di riposare a dovere la notte, con risvegli improvvisi ed apparentemente ingiustificati che impediscono un riposo adeguato. Il dolore in alcuni punti del corpo sembra più intenso rispetto a quello presente in altri, inoltre la fibromialgia provoca spesso anche forti mal di testa. Questa condizione inoltre può portare a delle mestruazioni molto dolorose, nonché a dolori particolarmente forti nell’atto di urinare. Sebbene non vi sia alcun tipo di variazione degli indici di infiammazione, oltretutto, la percezione del dolore nel paziente risulta moltiplicata.
In aggiunta a ciò vi sono altri sintomi come le variazioni improvvise di temperatura corporea, difficoltà a concentrarsi ed a ricordare gli avvenimenti, variazioni inspiegabili di umore ed ipersensibilità ai cambiamenti di temperatura esterna ed agli stimoli uditivi. Proprio per via della sua natura incerta, la fibromialgia viene diagnosticata mediante diagnosi differenziale una volta esclusa qualsiasi altra patologia, ed ancora oggi divide i medici non essendovi un percorso di cura specifico e valevole per chiunque (anzi, l’approccio più diffuso è proprio quello che tratta la fibromialgia come una condizione di natura psicosomatica). Se riconoscete questi disturbi, forse è il caso di farsi controllare.