Sara aspetta un bambino dopo il tumore: “È il Natale più bello della mia vita” (2 / 2)

Come si può immaginare, anche per Sara non è stato facile sottoporsi ai cicli di chemio, lei inizialmente ne ha affrontati quattro poi improvvisamente non ha più risposto alle terapie ed ha cambiato il protocollo di cura sottoponendosi ad una chemio più forte.

Si è sottoposta in seguito ad un autotrapianto di cellule staminali, ad altre chemio e poi alla radioterapia: “Ho vissuto tutto con il sorriso, ho un carattere forte e ho seguito il consiglio del professor Franco Mandelli, il noto ematologo scomparso lo scorso luglio, che mi visitò per primo e mi disse di affidarmi alla sua équipe”.

Dopo essere guarita dal tumore, ha atteso cinque anni per avere il via libera degli ematologi e nel frattempo si è laureata ed è ritornata a Bologna dove per due volte si è sottoposta al reimpianto del suo tessuto ovarico ed è andato tutto bene, ma purtroppo la gravidanza non è arrivata spontaneamente: “A quel punto ho detto basta: non potevamo sprecare del tempo e ci siamo rivolti al centro di procreazione assistita della professoressa Eleonora Porcu.

A ottobre c’è stata la prima stimolazione ovarica, ma ho prodotto solo un follicolo, a novembre il secondo tentativo: si è formato anche l’ovocita, poi la fecondazione con gli spermatozoi del mio compagno e dopo due giorni mi è stato impiantato l’embrione. E ora l’attesa: per la precisione sono di sei settimane e sei giorni. È bellissimo, racconto la mia esperienza per informare e incoraggiare le donne che potrebbero trovarsi nella mia condizione”.