Sapete perché negli altri Paesi il bidet non esiste? La risposta è sorprendente (2 / 2)

Occorre stabilire preliminarmente che non esiste una risposta univoca, ma una serie di concause: anzitutto il bidet, inventato tra il XVII e l’XVIII secolo, ebbe scarsissimo successo a Versailles, cosa che comportò immediatamente la sua quasi totale stroncatura. Perché quasi? Perché quei bidet vennero installati nelle case d’appuntamenti francesi, dove le prostitute li usavano per lavarsi dopo avere svolto il proprio mestiere. La parte più nobile della società francese decise quindi di snobbare completamente il bidet, simbolo del degrado e della parte meno abbiente della comunità.

Ebbene da qui nacque l’associazione del bidet al lavoro di meretrice per i cugini d’oltralpe. In Italia viceversa la Regina di Napoli Maria Carolina d’Asburgo-Lorena ne pretese la presenza nel suo bagno personale, e da lì l’uso si diffuse a tutta la corte, quindi all’intero Paese. Un perfetto esempio di come le mode dettate “dall’alto” possano influire sulle abitudini sociali di un intero popolo, ed addirittura sulla sua igiene personale. La decisione della Regina di Napoli può dunque ritenersi il fattore determinante per la presenza ormai imprescindibile del bidet nei bagni delle nostre case.

La storia del bidet può dunque essere considerata uno dei primi esempi di come le scelte e le abitudini delle élites di una determinata società possano incidere significativamente sugli stili di vita di tutta una nazione. Se a Versailles questo sanitario è stato degradato e ritenuto piuttosto volgare, a Napoli al contrario è diventato uno strumento imprescindibile per l’igiene personale dell’alta borghesia. L’egemonia economica e culturale della parte più ricca della società è, in definitiva, riscontrabile anche negli ambiti più intimi di ciascuno di noi.