Salvini va in periferia a Bologna e citofona ad un tunisino a caso: ” Lei spaccia?” (2 / 2)

Salvini continuerà poi senza sosta a citofonare alla famiglia. Si dirà interessato alla riabilitazione del buon nome della stessa, dicendosi dispiaciuto di apprendere da una cittadina che è appurato che in quell’ abitazione si spaccia ma soprattutto dicendosi convinto a voler aiutare i cittadini del quartiere.

Continuerà poi la sua passeggiata all’interno del quartiere, accompagnato da contestatori che lo hanno etichettato con le parole di “vergogna” e “imbecille”. I contestatori non hanno risparmiato neanche la signora che, in base alle sue dichiarazioni (molto gravi se non verranno poi riscontrate essere vere) ha scatenato un caos mediatico contro la famiglia per un pugno di voti.

Il leader del carroccio non è certo nuovo a questo tipo di comportamenti in cui si vorrebbe sostituire alle forze dell’ordine o alla magistratura, il classico comportamento di chi vuole essere sia giudice che boia, Salvini ha poi aggiunto:

“C’è una denuncia che ha fatto la signora ed è nostra intenzione seguirla. Ho citofonato a un signore che è stato segnalato come presunto spacciatore per chiedergli se spaccia o se non spaccia, ma mi ha detto che in casa non c’era nessuno. A che titolo l’ho fatto? In qualità di cittadino”.

Non hanno tardato ad arrivare le critiche per Matteo, le prime sono state quelle dell’esponente del Pd nonché sottosegretario allo sviluppo economico, Alessia Morani: “Ho appena visto il video di Salvini che suona al campanello di una casa a Bologna chiedendo se li abita uno spacciatore. È un cialtrone, un provocatore pericoloso. Ha passato ogni limite”. Il dem Matteo Orfini invece ha parlato di una specie di blitz antidroga a telecamere accese e folla al seguito, definendolo solo un chiacchierone.