Salvagente lancia l’allarme sulle valvole dei termosifoni: paghi anche quando sono spenti (2 / 2)

Il lettore ha in seguito deciso di controllare nuovamente anche a fine settembre il proprio contatore. A quale conclusione sarà giunto? Ci sono già 315 scatti erroneamente calcolati che corrispondono a circa 30 euro, pari al 5% circa del consumo. Una cifra tutt’altro che irrilevante. Un fatto che ha gettato il signor Lodigiani nello sconforto più totale. Non voleva assolutamente arrendersi al fatto di dover corrispondere una simile cifra per un consumo di cui non aveva assolutamente beneficiato. Si è quindi sentito profondamente truffato e derubato da questa vicenda.

Si legge ancora sul Salvagente:

Abbiamo girato la domanda a Franco Pozzoni, Presidente di Cna installazione impianti Lombardia. E Pozzoni ci ha confermato che “È normale. La scatoletta bianca misura il la differenza di calore del radiatore rispetto all’ambiente. Se ho un radiatore che è irraggiato dal sole durante l’estate, e si scalda la piastra d’acciaio, questa diventa calda rispetto all’ambiente, il ripartitore comincia a conteggiare”. Si tratta insomma di un errore del tutto fortuito e non doloso. Ad ogni modo, le ripercussioni sulle tasche degli italiani sono assolutamente reali e concrete.

Secondo un esperto ingegnere che è stato contattato dal giornale dei consumatori, è sufficiente una differenza di temperatura di appena 3-4 gradi tra radiatore e atmosfera circostante per far partire il conteggio degli scatti. Che poi prosegue a registrare differenze anche inferiori a un grado. Per questo motivo, è facile che moltissimi italiani si trovino a dover pagare un conto alterato in maniera artificiale da queste circostanze fortuite. Sarebbe forse opportuno riuscire ad intervenire in modo tempestivo affinché milioni di persone nel nostro paese non siano costrette a pagare cifre folli per un consumo di cui non hanno beneficiato.