Roberto, il 18enne che si prende cura dei genitori malati: “La vita ti insegna tutto, anche ad arrangiarti” (2 / 2)

Oggi Roberto è maggiorenne e svolge con più facilità i vari compiti che ha dovuto imparare molto presto per forza di cose. È lui che fa la spesa per la famiglia e tante altre piccole commissioni che sua madre è impossibilitata a fare: “Ogni settimana vado al supermercato. Ci vado in bici perché ancora non ho la patente. Mi occupo anche della casa, faccio le pulizie e molto spesso cucino. Vado in posta per pagare le bollette e in farmacia per comprare i farmaci”.

Siccome dedica gran parte del suo tempo alla famiglia, Roberto ha dovuto rinunciare ad alcuni svaghi. Fino a poco tempo fa giocava a calcio, come portiere, nelle giovanili della squadra locale: “Meglio smettere, non volevo pesare sulle spalle dei miei”. Anche per ‘supportare’ Michela e farle da secondo padre: “Cerco di donarle un po’ di serenità. La sera controllo il diario per essere sicuro che abbia fatto i compiti. Ai colloqui con i professori vado io e mi sento più di un fratello maggiore. Ho capito che tutti noi ci spaventiamo davanti alle difficoltà, ma se ci si aiuta è tutto più facile”.

Fine giugno vuol dire tempo di pagelle: Roberto, nonostante tutto, è riuscito ad avere ottimi voti. Frequenta la quarta superiore all’ITIS ‘Galilei’ di Cremona. La sua media è 8,4 e i suoi genitori sono felicissimi del suo rendimento: “Quando hanno letto i voti si sono illuminati. Per me questa è la felicità: vederli sorridere, la mia fidanzata, tanti amici. Sono un ragazzo normale”. Un eroe dei tempi moderni, diverso dallo stereotipo di ‘ragazzi svogliati’ di cui parlano molti ultra 40enni. Roberto, continua così!