Riki risponde a chi lo accusa di essere omofobo: “Tanta ipocrisia” (2 / 2)

“Viviamo nel paese delle contraddizioni – inizia così la lunga risposta del cantante – Dopo il video di Gossip cap. 4, ho passato una settimana a sentirmi dire ‘che schifo il video che hai fatto baci i maschi’. Ho messo dei poster che invitavano a scriverci sopra e mi hanno disegnato sopra piselli e chiamato ‘frocio’. Ho passato dei periodi recenti in cui l’insulto più utilizzato era ‘bimbominchia’ e ‘finocchio’”.

“Ho creato un billboard giante con quel titolo proprio per far riflettere sull’odio che si scatena nel web. Ho passato dei periodi a scuola in cui alcuni ragazzini mi chiamavano ricchione e mi picchiavano. Ho fatto design allo IED di Milano, tantissimi compagni erano omosessuali. Ho aperto tre start up e in una di queste uno dei soci è gay. Ho lavorato e lavoro tuttora con colleghi omosessuali. Nessuno mi ha mai pensato omofobo“.

In conclusione: “Il successo di un artista viene determinato anche dalla resistenza e dalla pazienza, però ricevere critiche e ingiusti oggettivamente ingiusti non è corretto. Ho sbagliato, ‘checca isterica’ se viene detto a me va bene e nessuno può lamentarsi se lo dico io a un chicchessia è un putiferio. Se qualcuno si è sentito offeso mi dispiace, io non sono omofobo, ma credo che intorno a questo argomento ci sia tanta ipocrisia”.