Rigopiano, multato padre di una vittima per aver portato dei fiori: “Io non pago, piuttosto vado in carcere” (1 / 2)

Rigopiano, multato padre di una vittima per aver portato dei fiori: “Io non pago, piuttosto vado in carcere”

Il 18 gennaio di due anni fa l’Hotel Rigopiano, in località Farindola (provincia di Pescara) fu travolto da una slavina. Tra gli occupanti dell’albergo morirono in totale 29 persone. Tra le vittime c’era un ragazzo che si chiamava Stefano Feniello. Suo padre Alessio, nella giornata di ieri, è stato condannato a pagare una multa di 4.550 euro per aver violato i sigilli giudiziari di quell’area.

Alessio Feniello, di fatto, ha portato dei fiori nei pressi di quel luogo dove suo figlio ha improvvisamente perso la vita ormai due anni fa. L’uomo ha raccontato la vicenda tramite il suo profilo Facebook, spiegando che nella giornata di ieri gli è stata notificata la lettera del Tribunale di Pescara. A elevare la sanzione è stato il gip del Tribunale del capoluogo abruzzese Elio Bongrazio su richiesta del pm Salvatore Campochiaro.

Nella sentenza si legge che Feniello si è introdotto “in maniera abusiva” nell’area delimitata dai sigilli giudiziari. Non solo: il padre della vittima avrebbe anche ignorato le “ripetute diffide ed inviti ad uscire rivoltigli dalle forze dell’ordine addette alla vigilanza del sito”. L’uomo, dal canto suo, nel post su Facebook si limita a spiegare che l’unico motivo della sua visita presso quello che resta dell’Hotel Rigopiano era la volontà di portare dei fiori dove, testuali parole, “hanno ucciso mio figlio”.