Queste modelle rappresentano la bellezza non convenzionale. Come le trovate? (1 / 2)

Queste modelle rappresentano la bellezza non convenzionale. Come le trovate?

La bellezza è un argomento molto dibattuto, a causa dell’alta soggettività alla quale la sua percezione è soggetta. Ogni cultura ha avuto (ed ha tuttora) canoni di bellezza mediamente differenti rispetto alle altre, in fondo quando qualcosa ci piace non possiamo certo dire che non sia bello: semplicemente lo è in modo non convenzionale. Come nel caso di Yasmina Rossi, top model nonostante i 61 anni segnati sulla carta d’identità.

L’età non è l’unico fattore che, convenzionalmente, può spingere una donna ad essere vista come “meno desiderabile”: anche i difetti fisici ci mettono in aperto conflitto con l’ideale di perfezione. Ma alla lunga quest’ultimo sta iniziando a stancare. Ne sa qualcosa Brunette Moffy, il cui strabismo però non inficia in alcun modo gli splendidi lineamenti del viso. Il suo difetto estetico non è mai stato un ostacolo alla sua carriera, basti pensare che lavora per l’agenzia Storm Model (la stessa che lanciò Kate Moss e Cara Delevigne, per capire il livello).

Molte agenzie di moda si stanno finalmente rendendo conto che il canone di bellezza della donna-scheletro non solo è tutt’altro che naturale (parlando proprio di armonia matematica e proporzionale delle forme), ma sta venendo sempre più rigettato dagli stessi spettatori. Una delle risposte più forti è stata data dal cosiddetto movimento “curvy”, donne in carne come la 33enne ucraina Katya Zharkova, la prima curvy a guadagnarsi una copertina sulla prestigiona rivista di moda Cosmopolitan Russia.