Questa potenziale cura per la calvizie può far crescere i capelli in soli due giorni (3 / 3)

Nessuno offre risultati consistenti e a volte possono esserci anche effetti negativi. Ad esempio il trapianto di capelli. Lo abbiamo visto sulla testa di Silvio Berlusconi o, per gli amanti del calcio, su quella di Wayne Rooney. Ma si tratta di un intervento chirurgico a tutti gli effetti. Basta osservare da vicino per capire che quella ‘chioma’ non è naturale.  Insomma per i ‘puristi’ è una soluzione ‘artificiale’ che dà soltanto l’impressione che il problema sia stato risolto.

Un’altra notizia importante nell’ambito ‘cuoio capelluto’ arriva dagli Stati Uniti. Alcuni scienziati americani, poche settimane fa, hanno annunciato un’altra potenziale cura per la calvizie, più precisamente per chi soffre di alopecia. La medicina, rinominata ‘ruxolitinib’, ha avuto ‘risultati positivi’ sul 75% delle persone affette da alopecia che nel corso di un esperimento durato quattro mesi si sono sottoposte alla cura. La medicina in oggetto ‘colpisce’ i cosiddetti enzimi ‘Janus kinase’ (JAK), che rendono i follicoli ‘non funzionanti’ e ha reso possibile un miglioramento ‘del 92%’ nella ricrescita dei capelli.

 

“Il nostro studio non è stato di grandi dimensioni, ma comunque ha fornito alla comunità scientifica una prova fondamentale: agire sui JAK può essere una prima mossa dagli effetti sicuri per le persone che soffrono di alopecie areata” ha dichiarato il dottor Julian Macky Wiggan, professore associato alla Columbia University e dermatologo all’Ospedale Presbyterian di New York. “Sono notizie incoraggianti per i pazienti che stanno lottando contro gli effetti fisici e mentali di questa malattia che cambia totalmente il loro aspetto”.