La calvizie è un problema che colpisce milioni di italiani. Alcuni ‘reagiscono’ male alla caduta dei capelli, altri se ne fanno una ragione. C’è chi indossa parrucche e parrucchini per non mostrare la ‘pelata’ e c’è chi rasa tutto a zero provando un ‘nuovo’ look, magari curando di più i peli della barba che molto difficilmente ‘smettono di crescere’. Quel che è certo è che quasi tutti preferirebbero una chioma ‘normale’, da poter accorciare o lasciar crescere a proprio piacimento.
Per chi sta diventando calvo, le soluzioni sono molteplici: oltre a ‘convivere’ con la calvizie e rasare tutto (o lasciando crescere i capelli solo dove possibile) c’è chi usa le fialette per la ricrescita. I risultati a volte ci sono e sono evidenti, ma non possiamo parlare di una vera e propria cura. In ogni caso, il progresso scientifico negli ultimi decenni corre molto veloce e gli scienziati stanno lavorando per risolvere anche questo problema estetico che fa ‘arrabbiare’ molti uomini in ogni parte del Mondo.
I ricercatori dell’Università di Manchester hanno scoperto che un tipo particolare di medicina, fino a oggi utilizzato per combattere la osteogenesi imperfetta, può essere allo stesso tempo anche una cura per la calvizie. Per chi non lo sapesse, l’osteogenesi imperfetta è una malattia genetica che crea problemi allo scheletro, alle articolazioni, occhi e orecchie a causa di anomalie nella sintesi del collagene. Stiamo parlando del cosiddetto trattamento ‘WAY-316606’, che secondo quanto riferito dagli scienziati potrebbe bloccare quella proteina che è ritenuta responsabile della calvizie negli uomini.