Psoriasi, il veleno delle formiche rosse come possibile cura. Ecco i risultati di una ricerca (2 / 2)

Per questo motivo i nuovi farmaci a base di questa molecola velenosa estratta dalle formiche di fuoco, potrebbero essere affiancati alle terapie attualmente esistenti e dunque essere somministrati, ad esempio, insieme al cortisone ed alla vitamina D.

La strada per la messa a punto di prodotti e di creme a base di solenopsina da testare sulla pelle umana è ancora lunga: al momento i test sono stati fatti soltanto sui topi e si spera che presto si possa passare alla fase clinica, per verificarne la medesima efficacia sugli esseri umani.

Nell’uomo la psoriasi si presenta con chiazze rosse che si squamarsi e che colpiscono tutto il corpo ed in particolare i gomiti e le ginocchia, ma anche il cuoio capelluto, l’osso sacro e il palmo delle mani e dei piedi.

Nonostante la puntura delle formiche di fuoco sia tra le più temute dolorose, la tossicità del loro veleno sembra non preoccupare dunque i ricercatori della scuola di medicina dell’Università di Emory di Atlanta, negli Stati Uniti, che stanno continuando i loro studi per mettere a punto questo nuovo farmaco che presto potrebbe risolvere una volta per tutte il fastidioso problema della psoriasi, che ha un notevole impatto psicologico nelle persone che ne soffrono.

I risultati dello studio finora condotto sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Scientific Reports.