Psicosi Coronavirus, a Frosinone studenti cinesi colpiti da una sassaiola: la denuncia (2 / 2)

Ad intervenire sulla vicenda è stato anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti: “Io sono senza parole. Spero che i responsabili siano coscienti di dover rispondere di questa vergogna. La mia solidarietà va alle vittime di questa vera e propria aggressione”.
Non è il primo episodio di intolleranza che ha interessato la comunità cinese dopo i casi di coronavirus.

A Firenze una docente del campus di Calenzano ha chiesto ai suoi studenti cinesi di “non presentarsi all’esame” tramite un post su Facebook.

Il post, apparso il 28 gennaio, era stato rimosso poche ore dopo, ma uno screenshot pubblicato dall’emittente Controradio ha incastrato la professoressa: l’Ateneo fiorentino ha confermato tutto il post è stato “un’iniziativa personale” della docente.

La psicosi sta creando enormi problemi anche ai ristoranti: a Palermo la crisi che ha investito i ristoratori cinesi ha già portato a circa cinquanta persone licenziate e ad un calo d’affari del trenta per cento in soli 15 giorni.

“In città ci sono trenta ristoranti – spiega Marco Mortillaro, direttore della comunità cinese d’Oltremare – Il giro d’affari è di circa cinque milioni di euro l’anno, che adesso rischia di incrinarsi a causa della paura innescata dal virus”. I ristoratori cinesi hanno deciso di incontrare istituzioni e clienti abituali per fare il punto sulla difficile situazione che stanno vivendo e cercare di lanciare un segnale.