Pratica “autoerotismo rumoroso” nei bagni del suo posto di lavoro: licenziato (2 / 2)

Fondamentali, per il suo licenziamento, sono state le continue lamentele dei colleghi all’ufficio delle risorse umane. “Questi episodi sono diventati più frequenti e sfacciati”, la lamentela più comune dei colleghi. Il suo avvocato ha provato a evitare il licenziamento spiegando che si trattava di “dipendenza” ma ciò non ha funzionato.

Quando era stato avvertito per la prima volta, l’uomo aveva assicurato i colleghi dicendo che “non l’avrebbe mai più fatto quando c’era qualcuno nel bagno a fianco”. Altruista. Ad ogni modo i rumori che emetteva in quei momenti di piacere venivano sentiti anche da chi entrava in bagno senza necessariamente usare il WC.

“Respirazione intensa, movimenti incontrollati, gemiti di ogni tipo”, questo in estrema sintesi ascoltavano i colleghi uomini quando entravano nei bagni della loro azienda e il loro ex collega era rinchiuso in gabinetto. Nonostante il certificato medico in cui veniva confermato della sua “dipendenza” dall’arte solitaria, la sua azienda ha deciso per il licenziamento. “Troppo imbarazzo”.