Piena dell’Adige, Verona salvata grazie a un’opera che risale al 1937 (1 / 2)

Piena dell’Adige, Verona salvata grazie a un’opera che risale al 1937

Verona, la città è salva grazie all’apertura della galleria Adige-Garda: l’opera risalente al 1937 ha permesso di evitare allagamenti nella città tanto amata da Shakespeare.

 

Ieri, la piena del fiume Adige a Verona, è salita ulteriormente di alcuni centimetri ed ha sfiorato i due metri, a comunicarlo è stato il comandante della Polizia Municipale Altamura che ha sottolineato anche che tutti i ponti della città erano sorvegliati della protezione civile. In Prefettura, ieri, si è svolta una riunione ed è stato deciso di limitare l’accesso all’ospedale Borgo Trento dal piazzale

Stefani perché il secondo ingresso era a rischio allagamento, erano stati chiusi i giardini in Bosco Buri che si sono allagati nella mattinata. Gli amministratori del Trentino ieri hanno aperto al massimo la galleria Adige-Garda per far defluire parte del fiume nel lago. A Venezia la marea in queste ore è regredita di 110 centimetri.

Oggi, finalmente, la piena dell’Adige è passata e i veronesi hanno potuto tirare un sospiro di sollievo, rimangono però le immagini del fiume in piena che passa sotto i vari Ponti.

Nella notte è stata aperta la galleria Adige-Garda idealizzata da Mussolini che voleva sfruttare il dislivello che c’è tra Adige e Garda per produrre energia idroelettrica. Durante la Seconda Guerra Mondiale la galleria fu usata anche per la produzione bellica.

Questo il progetto è stato ideato il 3 febbraio del 1937, i lavori furono portati a termine il 18 maggio del 1959. Quest’opera misura 10 km ed ha l’imbocco vicino alla stazione di Mori e lo sbocco a sud di Torbole, serve proprio per abbassare il livello dell’Adige scaricando le acque in eccesso sul Lago di Garda,