Perché un dito nell’ombelico è così fastidioso? Un chirurgo newyorkese dà la risposta (2 / 2)

Come ha spiegato il dottor Christopher Hollingsworth, membro dell’Associazione Chirurghi di New York: “Toccando l’ombelico avremo facoltà di stimolare non solo la pelle attorno a quest’ultimo, ma anche le fibre degli strati interni dell’addome“. L’ombelico si colloca infatti in una zona molto sensibile, ma non solo: esso continua a comunicare con i nostri organi interni, ed in particolare con la vescica e l’uretra. Lo stesso dottor Hollingsworth ha continuato illustrando ciò che accade quando infiliamo un dito nell’ombelico per stuzzicarlo: “Quando tocchiamo le regioni interne dell’ombelico, mandiamo un segnale direttamente alla nostra spina dorsale che quest’ultima interpreta come proveniente dalla cavità addominale“.

In altre parole, è come se stessimo comunicando al nostro sistema nervoso nelle vesti della cavità addominale. E dal momento che la spina dorsale processa i segnali provenienti da quella regione del corpo come stimoli provenienti dalla vescica e dall’uretra, la sensazione di risposta è analoga. Tuttavia per stimolare questo genere di sensazioni è necessario premere un dito all’interno dell’ombelico, perché è proprio lì che si trovano le fibre che comunicano direttamente con gli organi interni.

Lo strato interno della cavità addominale in corrispondenza dell’ombelico è detto parete peritoneale, e questa struttura è straordinariamente sensibile e le sue fibre nervose trasmettono segnali alla spina dorsale allo stesso livello di quelli trasmessi da vescica ed uretra” ha concluso il chirurgo statunitense. Ciò significa che quando una persona ci infila un dito nell’ombelico, a livello percettivo è come se ci stesse stimolando direttamente la vescica. Ecco perché lo interpretiamo come un gesto così fastidioso!