Paolo Brosio: “Se il Governo si fosse affidato a Dio e non alla scienza ne saremmo già fuori” (2 / 2)

“Possiamo mettere un altare leggero sul sagrato, il sacerdote parla dal microfono e le persone restano fuori con le mascherine. Poi con i guanti possono prendere l’ostia. Hanno pensato a tutto, ma non a Dio!”

Brosio aveva fatto parlare di sè anche a inizio marzo, durante i primi giorni di lockdown, quando affermò: “L’acqua santa non è fonte di contagio perché Gesù uccide il virus”.

Il conduttore, ospite da Barbara D’Urso, non aveva accettato la decisione del Governo di includere le Chiese tra le attività non strettamente necessarie: “Una società che tiene aperti bar, supermercati e ristoranti, ma chiude le Chiese, è un problema! Via l’acqua santa, via la messa, via l’eucarestia…Già siamo rimasti in pochi, ora con questo problema del Coronavirus in Chiesa ci andremo ancora in meno.

“Ma ora dovete dirmi qual è il problema se entriamo in una Chiesa?” 

Le sue discutibili affermazioni scatenarono una dura polemica sui social, specialmente quando nel suo intervento lanciò una tesi assurda secondo la quale i luoghi di culto sarebbero protetti dal virus: “Non credo proprio che le Chiese possano essere focolai di coronavirus. È una follia. Ormai siamo diventati un popolo di pagani. Che fede abbiamo in Cristo?”.