Orso polare ritrovato a 450 miglia dal suo habitat: è emergenza (2 / 2)

D’altronde se qualche decennio fa c’erano ancora dei dubbi riguardo ai cambiamenti del clima, oggi tutti i maggiori centri di ricerca sono concordi nell’affermare che la situazione attuale non sia più sostenibile, e siano necessari provvedimenti seri per riuscire a limitare i danni e riportare la situazione alla normalità prima che sia troppo tardi. Ma non tutti i segnali sono tremendi e catastrofici come nel caso di uragani o tornado: a volte anche piccoli indicatori possono avere un’enorme valenza, come nel caso dell’orso polare ritrovato lungo le sponde del fiume Kolyma, in Siberia.

L’esemplare è stato avvistato mentre stava aggirandosi lungo il letto del fiume ad oltre 450 miglia (circa 720 chilometri) di distanza dal Polo Nord, il suo ambiente naturale. Si è trattato di una femmina di 9 mesi, ed i ricercatori intervenuti sul posto sono rimasti scioccati dal fatto che l’orso sia riuscito a sopravvivere ad un viaggio così lungo in un ambiente che dovrebbe essere altamente ostile alla sua sopravvivenza. Umka, questo il nome dato all’orso, è stata dunque rifocillata a dovere prima di venire trasferita presso lo Zoo di Mosca.

Stando a quanto riportato dal Siberian Times, gli esperti hanno giudicato che Umka fosse troppo giovane ed abbia avuto contatti troppo stretti con gli esseri umani per essere riportata nel suo ambiente naturale. Il dottor Fedor Yakovlev dello Yakutia regional wildlife ha però suggerito che si tratti di un caso allarmante, poiché negli ultimi anni sembra che la popolazione di orsi polari stia spostandosi sempre più a Sud, una situazione iniziata solamente negli ultimi 10 anni. Si tratta insomma di un altro segnale importante del fatto che, nel mondo, qualcosa sta davvero cambiando.