“Non scappano né dalla Guerra né dalla fame. Vi spiego perché i profughi mirano per l’Italia…” (1 / 2)

“Non scappano né dalla Guerra né dalla fame. Vi spiego perché i profughi mirano per l’Italia…”

Anna Bono è una docente di Storia e Istituzioni dell’Africa all’Università di Torino e conosce molto bene questa materia, così ha voluto dire la sua spiegando perché i profughi mirano l’Italia. Durante un’intervista molto interessante ha spiegato che la maggior parte delle persone che sbarcano o vengono traghettate sulle nostre coste italiane, arriva dall’Africa subsahariana e, nella maggior parte dei casi, non è un profugo. Inoltre, spiega che non è nemmeno una persona che sfugge dalla fame e dalle guerre ma semplicemente un giovane maschio che appartiene ad un ceto medio.

Solo il 4 % delle persone che sono arrivate in Italia dall’inizio dell’anno ha chiesto l’asilo politico ed ha ottenuto risposta positiva. Tutti quelli che non

rientrano, non sono stati perseguitati dalla legge. “I costi elevatissimi dell’emigrazione clandestina contraddicono questa tesi comune. Ormai è risaputo che chi vuole venire in Europa deve mettere insieme 4mila, 5mila o 10mila dollari per potersi appoggiare a un’organizzazione di trafficanti che provveda all’espatrio. Cifre appunto elevatissime soprattutto se rapportate ai redditi medi dei Paesi di provenienza. Chi arriva generalmente appartiene al ceto medio o medio basso, comunque per la gran parte non si tratta di indigenti. C’è chi risparmia, chi si fa prestare il denaro dai parenti, chi paga a rate, chi vende una mandria, però i soldi ci sono, i trafficanti vogliono essere pagati in contanti. È gente che ha una disponibilità economica. Certo c’è la delusione di vivere in Paesi dove

avanzano prevalentemente i raccomandati: la spinta può arrivare anche da lì, da delusioni lavorative, come succede per chi parte dall’Italia”.

C’è anche chi non scappa dalla guerra ma scappa dalla fame. In Africa ci sono tantissimi profughi e nonostante non ottengano l’asilo politico, non lasciano il continente. Secondo alcune statistiche del 2015, sono più di 60 milioni i profughi e tra questi, 41 milioni sono profughi interni. La professoressa Anna Bono ha spiegato che la maggior parte delle persone si allontana ma rimane ugualmente nei confini nazionali, l’altra parte invece si rifugia nei campi dell’Uchr come ad esempio il caso della Somalia.

Solo una parte di profughi è fuggita all’estero per sfuggire al terrorismo di Al Shaabab, la maggior parte si è rifugiata nelle zone del Kenya.

Molti emigranti arrivano, ad esempio, dal