Non c’è pace per l’Indonesia: dopo lo tsunami arriva il terremoto (1 / 2)

Non c’è pace per l’Indonesia: dopo lo tsunami arriva il terremoto

Un 2018 davvero terribile per l’Indonesia, funestata da terremoti e tsunami. A meno di 24 ore dall’ultima inondazione che ha causato almeno 222 vittime, la terra è tornata a tremare. Secondo quanto riferisce il network cinese CGTN, il sisma che ha colpito Tiku, ha avuto una magnitudo di 5.0, e si è registrato ad una profondità di 105.8 km. I danni non sono stati ancora stimati, ma anche in questo caso sarebbero ingenti.

Lo tsunami ha colpito le città costiere dello stretto della Sunda, che si trova tra le isole indonesiane di Java e Sumatra, alle 21.30 ora locale di sabato 23 dicembre.
Secondo una nota diramata dal Badan Metereologi, Klimatologi dan Geofisika (Il consiglio di Metereologia, Climatologia e Geofisica), l’area colpita includerebbe anche la Reggenza di Pandeglang, Serang e il sud di Lampung.

Le onde hanno colpito senza alcun preavviso. Gli esperti hanno riferito che lo tsunami potrebbe essere stato causato da una frana sottomarina avvenuta dopo il risveglio del vulcano Anak Krakatau.
Il portavoce dell’ agenzia di Protezione Nazionale, Sutopo Purwo Nugroho, ha spiegato che oltre 11 mila persone sono rimaste senza tetto nei cinque distretti. Il distretto di Pandeglang è quello maggiormente colpito.