Nei Caraibi esiste un villaggio dove, a 12 anni, le bambine si trasformano in maschi (2 / 2)

Alcuni scritti hanno infatti parlato di rituali sanguinari in voga tra gli indigeni delle isole autoctone (cosa di per sé nient’affatto strana, dal momento che effettivamente molti riti tribali potevano senz’altro apparire, agli occhi di un colono europeo dell’epoca, delle vere e proprie barbarie ispirate da entità demoniache), e certo è che la pratica del voodoo è stata molto diffusa nei Caraibi, ed ancora se ne trovano ampie tracce nel background culturale della popolazione locale. Ma in questo spicchio di paradiso avvengono anche eventi straordinari molto meno “mistici”, e molto più reali.

In particolare c’è un villaggio sperduto nei Caraibi dove alcune bambine, attorno al compimento dei 12 anni d’età, improvvisamente si trasformano e cambiano sesso. Magia? Nient’affatto, almeno stando a quanto affermato in un documentario della BBC2 che si è occupata di dedicare un intero reportage a questo fenomeno. Nel villaggio di Salinas, sotto la giurisdizione della Repubblica Dominicana, queste “bambine-ragazzi” sono affetti da un disturbo genetico rarissimo che, durante la gestazione nel ventre materno, impedisce il rilascio dell’ormone maschile dido-testosterone.

I bambini in questo modo nascono con tratti ed organi genitali apparentemente femminili a tutti gli effetti, e solo con l’arrivo della pubertà l’equilibrio fisiologico del corpo torna stabile, ed il testosterone a quel punto prodotto e secreto in grandi dosi le fa diventare ragazzi sia per quel che riguarda i caratteri sessuali secondari, sia per la “discesa” tardiva dei testicoli e la crescita del pene. Un’anomalia genetica apparentemente incredibile che pur interessa circa 1 bambino su 90 del villaggio, a tal punto che per definirli è stato coniato il termine “guevedoces”, che significa letteralmente “pene a 12 anni”. Che storia, la natura!