Negozi chiusi la domenica, Federdistribuzione: “40mila posti di lavoro a rischio” (2 / 2)

Secondo Gasbarrino Di Maio si sbaglia quando afferma che i supermercati aperti nei festivi sono la rovina delle famiglie: “C’è gente che fa la fila per lavorare la domenica. 200 euro in più a fine mese su uno stipendio da poco più di 1000 euro non sono pochi. E poi non c’è alcuna imposizione, c’è la rotazione. Nei nuovi contratti la domenica è un giorno lavorativo come gli altri, solo che viene retribuito il 30% in più”.

Quando gli viene chiesto perché i lavoratori rischiano il posto risponde così: “Tenere aperto la domenica significa il 14% in più di ore lavorative, cioè circa il 10% di forza lavoro in più, inclusi interinali e lavoratori a tempo determinato. Le persone non sono noccioline: qui rischiamo fino a 40mila licenziamenti, sono quattro Ilva”

Inoltre, spiega Gasbarrino, la domenica è uno dei giorni in cui i supermercati fanno più incassi: “è il secondo della settimana, dopo il sabato. Chiudendo facciamo un grosso favore all’online, a questo ci hanno pensato?”. Inoltre il disegno di legge M5S-Lega prevede che la gestione delle aperture vada ai Comuni: “Gravissimo. Una materia come questa dev’essere uguale per tutti. Quando c’è discrezionalità si favoriscono clientelismi e burocrazia. Sarebbe una giungla”.