Nasce la lasagna in turbetto, l’ultima invenzione è un insulto alla cucina italiana

La tradizione italiana è ricca di tantissimi piatti, ma uno chef ha deciso di sovvertirla creando la lasagna in tubetto, tra le novità culinarie. Vediamo di cosa si tratta e il motivo di questa idea particolare.

Nasce la lasagna in turbetto, l’ultima invenzione è un insulto alla cucina italiana

La cucina italiana è molto apprezzata e nota, non solo dagli stessi commensali, ma anche dai tantissimi turisti che sono ammaliati dalla storia, l’arte, i suoi monumenti, ma anche dal cibo. La tradizione italiana è rinomata e molto amata. Peccato che, in alcuni casi, questa tradizione venga meno, come accaduto con una nuova invenzione, ovvero la lasagna in tubetto. Vediamo di cosa si tratta e chi ha ideato questa ricetta particolare.

Non basta la pandemia, ma anche le tradizioni sembrano passare in secondo piano. A causa del Coronavirus, non è possibile passare il Natale in famiglia e bisogna attenersi a determinate regole e norme, proprio per evitare i contagi e l’assembramento. La buona tavola, in questi casi, risulta essere la cosa migliore per consolarsi dalle fatiche e dal periodo difficile che stiamo attraversando e vivendo.

In ambito culinario, sembra che le cose stiano andando verso una direzione errata, come dimostra Valerio Braschi, uno chef che è diventato famoso grazie alla sua partecipazione a “Masterchef” nel lontano 2017 dove ha vinto come miglior cuoco della trasmissione. In seguito al successo ottenuto, ha deciso di aprire un ristorante a Roma dal nome “1978”.

Proprio in questo suo ristorante, ha deciso di spezzare un po’ la tradizione culinaria italiana inventando nuove ricette e piatti per solleticare il palato dei commensali. Tra le novità, in occasione del Natale, ha creato la lasagna in tubetto, ovvero una sorta di pappetta che ricorda un po’ i classici colori della tempera per dipingere.

Alla domanda sul perché abbia deciso di creare e inventare questo nuovo prodotto, lo chef Braschi risponde in questo modo: “Forse un po’ estrema per i puristi, ma vi posso assicurare che, nonostante il cambio d’aspetto e di consistenza il gusto è rimasto intatto”.  Come si dice in questi casi, ai posteri l’ardua sentenza.

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