Che ognuno sia libero, nei limiti della legge, di fare quello che vuole nel proprio tempo libero è un dato di fatto. Che ognuno sia libero di avere credenze tutte sue è un dato di fatto. Il problema sorge quando si usano certi spazi per il tempo libero che, in teoria, sarebbero destinati ad altro. A Napoli da qualche giorno, negli ambienti ecclesiastici, si sta parlando molto di una festa che ha avuto luogo la sera del 31 ottobre, insomma ad Halloween.
Perché “negli ambienti ecclesiastici”? Qualcuno ha deciso di organizzare una festa che di cristiano ha davvero poco nella chiesa di San Gennaro all’Olmo. Un party a pagamento, a voler essere precisi. I partecipanti erano quasi tutti i giovani, molti dei quali con ‘abbigliamento satanico’. I festaiolo ballavano, improvvisavano parodie di messe sugli altari della chiesa e chiaramente consumavano alcool.
Molte delle ragazze presenti, com’è frequente in una serata di discoteca, indossavano abiti molto succinti. In quella chiesa fu battezzato Giambattista Vico, per citarne uno famoso. La chiusura del party è stata (a seconda dei punti di vista) inquietante o geniale: è stata inscenata un’impiccagione, che ha ricordati i martiri napoletani della rivoluzione del ’99. Insomma una serata di ordinaria follia, oggettivamente parlando.