Il mondo della numismatica affascina da sempre tantissimi appassionati. Sono in molti a collezionare delle raccolte di monete di ogni tipo, alcune delle quali sono davvero introvabili e possono valere una fortuna. Circa 20 anni fa l’Italia cambiava conio e passava dalla lira all’euro, un momento epocale della nostra storia che ha delle conseguenze anche dal punto di vista del collezionismo.
E’ naturale che, con il passare del tempo, le vecchie monete appartenenti al vecchio conio stiano acquisendo sempre più valore. In particolare, a finire nel mirino degli ‘affamati’ collezionisti ci sarebbe soprattutto una moneta da 10 lire. Chi sa che qualcuno di noi non ce l’abbia a sua saputa in qualche vecchio cassetto: ecco di quale moneta parliamo.
Vale una fortuna!
Il nome ‘lira’ deriva dal latino libra e significa letteralmente ‘bilancia‘. Con questo termine sono state indicate le monete di diverse nazioni per tutto il Medioevo sino a praticamente i giorni nostri. A possedere più valore nell’ambito del collezionismo sono le monete tolte dalla circolazione molti decenni prima che venisse introdotto l’euro.
A valere ben oltre il suo valore nominale è una moneta da 10 lire del lontano 1955, che assume la denominazione di ’10 lire spiga’, proprio perchè sono raffigurate due spighe, se notate bene un po’ divergenti tra di loro; oltre a questo compare il valore e l’autore dell’incisione, cioè Romagnoli. Sul retro della moneta è raffigurato, invece, un aratro, emblema dell’Italia prevalentemente contadina di quegli anni.
Per questo esemplare di moneta, i collezionisti sono pronti a sborsare sino a 15 euro, sempre che la moneta sia in Fior di Conio, cioè se non sia mai circolata; in caso contrario bisognerà accontentarsi, invece, di 4 euro. Di per se non si tratta certo di cifre da divertar ricchi, tuttavia non è successo raramente che nelle aste più folli qualche sprovveduto abbia sborsato sino a 1000 euro pur di accaparrarsi questa moneta.