Mezza Italia sprofonda nella crisi: il 50% della popolazione fatica a campare (2 / 2)

La bozza partorita ovviamente solleverà polemiche, andando a toccare temi di fiscalità regionale e prevedendo il bisogno di istituire un reato per colpire le occupazioni legate al racket: in Italia ci sono 49 mila alloggi occupati senza che chi vi sia dentro ne abbia titolo, mentre nascono ogni giorno nuove organizzazioni criminali (sotto bandiere di estrema destra o di estrema sinistra) che si occupano di favorire questo tipo di reato. La bozza prodotta dalla Commissione prevede infine una revisione del codice penale in materia di reati urbani, ipotizzando altri tipi di sanzioni più efficaci.

Sempre in ritardo

Altro motivo per cui questo lavoro della commissione sarà destinato ad alzare un polverone è che formula un atto d’accusa verso un Paese che non è in grado di far sistema ed ha al suo interno burocrazie in contrasto tra loro, che è sempre in ritardo e non riesce a prendere decisioni.

La speranza espressa dalla commissione è che dalla prossima legislatura sia presente una Bicamerale «per le città e le periferie» in modo che il lavoro possa essere portato avanti. I problemi di continuità sono sotto gli occhi di tutti e sarebbe necessaria una responsabilità univoca a livello governativo, che sdia una chiara direzione e si assicuri che venga seguita (propongono a riguardo un ministro o un sottosegretario, o magari un’Agenzia pubblica dotata di strutture e poteri d’intervento).

Dieci anni per ottenere risultati

Il parere dei commissari è che il «Programma strategico per le città italiane» dovrà prendere in considerazione un periodo di tempo che va da 6 a 10 anni e dovrà porre fine al meccanismo seguito fino ad oggi coi Bandi per le periferie, che hanno previsto interventi a pioggia incapaci di creare virtuose dinamiche di miglioramento.

L’allarme che la Commissione ci sta dando non è per niente fuori luogo, le metropoli italiane sono in ritardo rispetto alle sorelle europee, che si stanno allineando meglio di noi all’Agenda Urbana dettata dall’Unione con il patto di Amsterdam del 30 maggio 2016.