Marco Carta, la versione dell’addetto alla sicurezza lo mette nei guai (1 / 2)

Marco Carta, la versione dell’addetto alla sicurezza lo mette nei guai

Nel weekend sui social del nostro paese si è parlato molto a lungo del presunto furto a opera di Marco Carta alla “Rinascente” di Milano.

Dopo che per l’intera mattinata i titoli degli articoli su quanto accaduto recitavano “Marco Carta arrestato per furto di magliette”, nel pomeriggio, subito dopo il processo per direttissima, è arrivata una precisazione sulla posizione del cantante davanti alla legge.

Marco Carta, infatti, è stato rilasciato dagli arresti domiciliari in quanto non ci sono prove sufficienti per dimostrare che l’autore del furto è lui. Ciò non vuol dire che il 34enne sia totalmente scagionato né che sia del tutto estraneo alla vicenda.

Il giudice, infatti, ha disposto che Carta rimanga indagato a piede libero in attesa del processo, che non si terrà fino a settembre.

Tra qualche mese ci saranno molti più elementi su cui lavorare, che potrebbero scagionare definitivamente il cantante o rimettere in discussione la sua presunta non colpevolezza.

Quel che è certo è che la testimonianza di un addetto alla security della Rinascente sembra non essere compatibile con le parole di Carta, che si è professato completamente innocente.