Mafia a Palermo, imprenditore coraggioso dice No al ‘pizzo’. Filma l’estorsore e lo fa arrestare (2 / 2)

“Lei non lo sa come si bussa quando va in casa di altri?” Inizia così la richiesta estorsiva di Luigi Marino, un mafioso di Porta Nuova, al costruttore Giuseppe Piraino, in una piazza situata al centro di Palermo. “Noi sappiamo che sta facendo lavori”, dice l’esattore. “Noi chi?“, chiede Giuseppe Piraino. E poi una serie di frasi che alludono ad una richiesta di aiuto alla mafia. L’imprenditore risponde senza preoccupazioni: “Lei consideri che ha davanti uno sbirro“.

L’esattore del pizzo con atteggiamento e tono minaccioso, si rivolge all’imprenditore dicendogli: “Se lei è disponibile a fare qualcosa per noi ben venga“. L’imprenditore minacciato, nel video ribadisce di non voler cedere a nessun tipo di ricatto: “Lei è venuto nel mio cantiere e ha buttato fuori gli operai. Ha sbagliato completamente persona perché io non ho pagato mai nessuno, sono iscritto ad Addiopizzo (associazione antiracket)“. 

Tutto questo è accaduto il 29 settembre scorso quando, avvisato dai suoi operai che già in precedenza erano stati minacciati, un uomo lo stava cercando e voleva il 3% sui lavori in un cantiere edile della zona.

Dopo un’ora dal dialogo, il video è stato consegnato ai Carabinieri del nucleo investigativo e 4 giorni fa un blitz Antimafia Cupola 2.0 ha portato in carcere 46 persone.

 

“La Palermo per bene dica no”.

Tutti gli imprenditori come Giuseppe Piraino che hanno avuto il coraggio di dire No alla mafia, sono l’unico esempio da seguire. Giuseppe conclude la sua testimonianza dicendo: “Io esorto la Palermo per bene a farsi avanti”.