Uno dei bisogni fondamentali dell’essere umano è quello di trovare un rifugio, un luogo dove poter trascorrere le ore di sonno in relativa sicurezza ed al quale idealmente poter tornare, per vivere la propria vita con la confortevole sensazione di avere un posto nel mondo dove potersi sentire “a casa”. Anche le poche popolazioni nomadi rimaste d’altronde non dormono certo all’addiaccio sotto le stelle, ma portano con sé le proprie tende per accamparsi durante le ore notturne.
Dalla comparsa dei primi esseri umani ad oggi sono cambiate molte cose, dalle caverne si è passati ai grattacieli, ma ciò che non è cambiato è il bisogno di avere un tetto sopra la testa. Ovviamente però con la civilizzazione e la stratificazione sociale, è stato subito chiaro che ci sarebbe stato chi avrebbe avuto abitazioni fantastiche, e chi si sarebbe dovuto accontentare di poco più che catapecchie. In particolare, oggi come migliaia di anni fa, tra le abitazioni più richieste e più costose vi sono indubbiamente le ville.
In origine le ville altro non erano che le residenze di campagna destinate ai ceti più abbienti in epoca romana, e se ne potevano contare di due tipi: la villa urbana, facilmente raggiungibile dal centro abitato più vicino e la villa rustica, la quale al contrario funzionava da vera e propria fattoria ed era abitata in via permanente dai servi che vi lavoravano anche quando il padrone di casa era lontano. In ambedue i casi, si trattava di abitazioni ad appannaggio di pochi.