Lo mandano a casa dal lavoro per i pantaloncini attillati, lui ritorna così (2 / 2)

Joey è un ragazzo che, come tante altre persone in tutto il mondo, si trova a lavorare in un posto di lavoro dove il contatto fisico con la clientela è inesistente: l’unico strumento d’interazione sono i telefoni. Infatti Joey lavora in un call center. Ciò implica che i dipendenti potrebbero recarsi sul posto di lavoro vestiti come vogliono, purché ovviamente l’outfit scelto non oltrepassi i limiti della comune decenza. Ma il titolare del call center di Joey non la pensa così.

Analizziamo la situazione in maniera lucida: l’estate ormai è arrivata, c’è un caldo soffocante e tutti ne soffrono, inoltre la temperatura nel call center di Joey non è esattamente clemente, anzi. Così lui ha ben pensato di andare al lavoro con un paio di shorts da uomo: nulla di particolarmente scabroso ed eclatante, solo un paio di pantaloncini corti. Ma si è sentito convocare per “abbigliamento inappropriato” con tanto di invito ad andare a casa a cambiarsi perché “non siamo al mare“. Ma si può?

Ovviamente no: il capo di Joey aveva oltrepassato ogni limite della decenza, entrando a piedi uniti in quello che è l’universo del mobbing aziendale. Così il nostro eroe ha deciso di rendere al suo capo pan per focaccia, come si suol dire, ed acconsentire alla richiesta per dargli una lezione. Joey ha dunque sì accettato di tornare a casa a cambiarsi, ma solo per tornare sul posto di lavoro con un vestitino da donna! Il tutto ovviamente con tanto di foto e caricamenti sui social network. Chissà perché dopo che la vicenda è diventata virale, ora il boss del call center ha deciso di cambiare le regole ed ammettere i pantaloncini corti sul posto di lavoro…grande Joey!